mercoledì 2 gennaio 2008

nelle foto: Maurizo Casagrande - Don Luigi Merola - Marcello D'Orta - Domenico M. Corrado





io speriamo che me la cavo
dal libro alle scene, il passo è stato breve.
l'idea mi venne data da Enzo Varone una mattina che avevamo appena finito uno spettacolo, al teatro Izzo di Caserta.
uno spettacolo per le scuole, non ricordo se era il malato immaginario oppure il medico dei pazzi, ma poco importa.
enzo mi disse: mimmo ieri sera ho letto alcuni temi di Marcello D'orta, sai che potrebbe essere una buona idea per le scuole...
"ma perchè limitarci alle scuole" - risposi illuminandomi - "questa è una grande idea, vale la pena pensare a qualcosa di più grande"...
così è nata questa straordinaria avventura, che sta sempre più assumendo i caratteri di un grande evento.
prima di tutto dovetti contattare Marcello D'Orta, che squisita persona che è Marcello, mi diede appuntamento ad un bar di Piazza Medaglie d'Oro a Napoli, una domenica mattina e mi offrì un delizioso Babà.
dopo 5 minuti eravamo in perfetta sintonia.
lui contento io eccittato.
mi aveva dato l'autorizzazione. la prima pietra era stata posta.
Ora bisognava inventarsi una storia che riuscisse a mettere insieme i temi di questi banbini in una struttura drammaturgica... mica facile... i Temi sono più di un centinaio, sono esilaranti nella loro ingeniutà e sopratutto sono di una profondità straordinaria...
non ricordo, ora, nè quando e nè dove arrivò, ma ricordo che all'improvviso si accese una lampadina... l'idea di base era arrivata.......
il bambino che aveva scritto 25 anni prima il famoso Tema che si conclude con la altrettanto famosa frase "Io Speriamo che me la cavo" era adesso un adulto e di mestiere faceva il maestro di scuola Elementare, emigrato a Milano e precario...
viene chiamato per una supplenza annuale proprio nella scuola Garibaldi di Morzano, dove era stato studente... tornato nella sua vecchia scuola, ritrova la stessa bidella, gli stessi banchi rotti, "la stessa cannola che non botta" la stessa lavagna spaccata, ma sopratutto ritrova la sua stessa ingenuità di bambino riflessa nei volti, nelle parole e negli atteggiamenti dei suoi alunni...
l'idea mi piaceva, era affascinante... ma i miei mezzi si fermavano a questo punto.
c'era bisogno di una "Penna" un Autore che doveva essere, prima di tutto bravo, ma anche un pò Bambino come i bambini che avevano scritto i Temi, e sopratutto doveva essere un amico.
un amico che, come me era alla ricerca di una identità artistica, e che avesse "fame".
avesse "Fame" vuol dire che avesse il sacro fuoco della voglia di affermarsi.
io c'è l'ho un amico con queste caratteristiche, Pensai.
Ciro Villano
Ciro aveva "quasi" cominciato a lavorare con me in un allestimento de "Ditegli sempre di si" di Eduardo Con Sergio Solli, Gennaro Morrone, Angelo Belgiovine, Anna Ferrigno e tanti altri amici, al Teatro di Corte di Palazzo Reale di Napoli, dal novembre 2000 al maggio 2001.
adesso Ciro era diventato un volto noto di Canale 9, una bella Tv Locale di Napoli con la sit - com "Fuori Corso", ma non si era assolutamente montato la testa, anzi...
l'incontro fu cordialissimo, in fondo eravamo e siamo due vecchi amici che si reincontravano dopo alcuni anni..
un caffè, due chiacchiere per sapere della bella e dolce moglie e dei suoi due figli e via, anche Lui entusiasta e carico di belle idee...
adesso mancava il protagonista: Maurizio Casagrande...
Maurizio è stato il primo al quale ho pensato per il ruolo del Maestro, ma purtroppo mi aveva detto di no ad un'altro progetto che gli avevo proposto, e poi Lui era la spalla di Vincenzo Salemme. quando e sopratutto perchè avrebbe dovuto dirmi di si?!
ed invece, eccoci qui!
al Teatro Augusteo, Maurizio era in scena con Salemme, appunto, ci vedemmo dopo una recita ed andammo a mangiare una pizza, io Lui ed Anna, la sua incantevole fidanzata...
"questa è una cosa che mi piace, e la voglio fare" questo disse il Casagrande... eravamo nel mese di novembre o dicembre del 2005.
il 19 aprile del 2006 siamo andati in scena, al Teatro Delle Palme di Napoli, dove siamo rimasti fino al 20 maggio facendo quasi sempre il tutto esaurito.
quella idea, buttala lì quasi per caso da Enzo Varone, era diventata una realtà.
una bella realtà
una importante realtà
una nuova realtà.
una realtà resa grande anche e sopratutto per merito di Enzo Gragnaniello che, "con i suoi tempi" i tempi di un grande Artista, ha creato delle musiche avvolgenti ed emozionanti che rendono nobile lo spettacolo, ed anche grazie al silenzioso ma indispensabile ed efficacissimo lavoro di Gianpiero Mirra "Il cooproduttore" che ha fatto si che lo spettacolo avesso l'imprimatur e la garanzia della Diana Or.i.s. una delle più prestigiose strutture produttive del Teatro Italiano.
Adesso dal 25 Gennaio 2008, lo spettacolo riprende per una lunga tournè, in alcuni dei più belli e prestigiosi Teatri Italiani.
venitelo a vedere è bello!!!
Domenico Maria Corrado